mercoledì 29 giugno 2011

Visita Milano - Tour di Corso Venezia a Soli 5,00 Euro - 09/07/11

Alla ricerca del lazzaretto perduto tra ville neoclassiche, fenicotteri e strane architetture "gotiche"
Per conoscere un quartiere della città che ha vissuto momenti di poesia e drammi ed ancora oggi offre architettura, scienza, natura e commercio.


Chiesa di San Carlo al Corso Milano
Costruito in sostituzione della chiesa medievale di Santa Maria dei Servi, sede milanese dell’ordine dei Serviti, l’edificio attuale è un bell'esempio di stile neoclassico. L’architetto fu il monzese Carlo Amati (1832), autore anche del progetto definitivo della facciata del Duomo. Il complesso sostituisce un antico convento dei Servi di Maria, fondato fin dal 1290, soppresso da Napoleone nel 1799.
La nuova chiesa fu realizzata in ringraziamento della cessazione di un’epidemia di colera, e dedicata a San Carlo Borromeo. L’intervento, risalente agli anni tra il 1814 e il 1847, creò un edificio a pianta circolare, preceduto da una bella piazza porticata e introdotto da un pronao su colonne corinzie.


Porta VeneziaPorta Venezia è una delle porte storiche della città di Milano. Sino al 1860 era chiamata Porta Orientale ovvero Porta Renza (da "Argentia", in quanto da lì si andava ad "Argentium", l’odierna Gorgonzola). Essa comunicava con Monza, la Brianza orientale e la strada di Bergamo. Fu la prima a essere restaurata da Giuseppe Piermarini, che progettò dal 1782 la trasformazione della porta in stile neoclassico e la sistemazione del terrapieno dei Bastioni.


Casa Fontana Silvestri
L
a Casa Fontana-Silvestri su Corso Venezia a Milano fu costruita nel XII secolo, ma il suo aspetto attuale (a cavallo fra gli stili gotico e rinascimentale) risale alla fine del XIV secolo. E' uno dei pochissimi palazzi rinascimentali sopravvissuti a Milano. Era l'abitazione del guardiano dell’adiacente Porta Orientale, demolita nel XIX secolo.



Palazzo Castiglioni
Costruito da Giuseppe Sommaruga nel 1901-1904, costituisce un pò il "manifesto" artistico dell'Art Nouveau ("stile liberty o floreale") a Milano. L’edificio fu realizzato a tre piani, con due facciate, una principale sulla strada e una secondaria sul giardino, più gli annessi staccati dal corpo principale e costituenti le scuderie e la rimessa. Questo palazzo ha un basamento con bugnato grezzo che riprende le forme naturali della roccia; le altre decorazioni presenti sono una ripresa dello stucco in stile settecentesco.


Palazzo Serbelloni
Oggi sede del Circolo della Stampa, Palazzo Serbelloni è una maestosa struttura, di originario impianto seicentesco, ampliata in forme neoclassiche alla fine del XVIII secolo da Simone Cantoni. La facciata, a tre ordini di finestre, è interrotta al centro da una loggia, coronata da timpano su colonne e pilastri.



Giardini di Porta Venezia
Realizzati (nella parte orientale) tra il 1782 e il 1786 su progetto di Giuseppe Piermarini, furono i primi giardini pubblici della città. Il progetto, nello stile del giardino all’italiana, era coordinato ai preesistenti "Boschetti" di via Marina e fu in seguito modificato con la costruzione degli edifici del Museo di Storia Naturale (1888-93) e del Planetario "Ulrico Hoepli" (1930). L’ampliamento ovest, fino a via Manin, fu realizzato da Giuseppe Balzaretto nel 1856-62, seguendo la nuova moda del giardino paesaggistico all'inglese.

Villa Belgiojoso Bonaparte
La Villa, edificata tra il 1790 e il 1796 nella contrada di Porta Orientale (attuale Porta Venezia), fu commissionata da Ludovico Barbiano di Belgiojoso, a Giuseppe Piermarini, e da lui affidata al suo allievo Leopoldo Pollack. L’architettura neoclassica della Villa, con la disposizione razionale dei volumi in un corpo centrale con due ali laterali è completata da bassorilievi e da statue raffiguranti soggetti e temi mitologici dettati da Giuseppe Parini. Già nel 1801, la Villa era stata residenza di Gioacchino Murat e della moglie Carolina Bonaparte e più tardi del vicerè Eugenio Beauharnais e di Augusta Amalia di Baviera.
A Beauharnais si deve la commissione ad Andrea Appiani dell’affresco raffigurante il Parnaso o Apollo citaredo circondato dalle nove muse, opera capitale per la cultura neoclassica milanese. Altri residenti illustri furono il generale Radetsky e Napoleone III. Il destino pubblico della Villa è legato all’ Unità d’Italia, quando l’edificio venne destinato a sede delle collezioni d’arte moderna della città. Oggi la villa ospita il Museo dell’Ottocento.

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