mercoledì 22 giugno 2011

Visita Milano - Tour della Statale a Soli 5,00 Euro - 25/06/11

Occhi curiosi ci spiano da sepolcri dimenticati nel quartiere del sapere milanese
I luoghi del sapere per osservare la città che ha coniugato la conoscenza con l’arte. Gli osservatori diventano osservati perché occhi curiosi spiano il visitatore da sepolcri dimenticati.


Palazzo Reale
La prima opera di Piermarini a Milano é il lavoro di adeguamento e ristrutturazione del Palazzo Ducale (Palazzo Reale). L’architetto di Foligno trasforma il complesso tecentesco nel capolavoro neoclassico attuale. Piermarini era giunto nel capoluogo lombardo nel 1769 e l’incarico gli era stato affidato dal suo maestro Luigi Vanvitelli, al quale era stato in origine commissionato.

Per prima cosa il folignate butta giù il corpo edilizio in linea con la cattedrale al fine di aprire uno dei due cortili e renderlo una sorta di piazza a forma trapezoidale. L’intervento prosegue con la parte interna, per la cui decorazione si avvale della collaborazione di pittori, scultori e scenografi. Si dedica poi al prospetto che dà sulla piazza principale, innestando nella parte inferiore un alto zoccolo a bugne e connotando la facciata con colonne e lesene di ordine gigante.


Chiesa San Gottardo in Corte Milano (Chiesa di San Gottardo a Palazzo)
Fu fatta edificare come cappella ducale da Azzone Visconti nel 1330. Terminata nel 1336 era inizialmente dedicata alla Beata Vergine ma Azzone, che soffriva di gotta, la dedicò in seguito a San Gottardo. L’architetto che la progettò fu Francesco Pecorari da Cremona. Sulla sua torre ottagonale fu installato il primo esemplare di orologio pubblico. L’orologio era costituito da un meccanismo, scandiva il passare delle ore con una campana, che destò tale scalpore da chiamare la via adiacente "contrada delle ore". Quando Piermarini progetta il Palazzo Reale, la chiesa viene completamente ristrutturata. L’interno fu ristrutturato nell’epoca del neoclassicismo da Giocondo Albertolli. Vi si trova il pontile cui si accede dal Palazzo Reale. Della struttura gotica restano in gran parte le mura perimetrali, e l’abside a cinque lati. All’interno sono stati trasferiti i lacerti di una bella Crocifissione di scuola giottesca. Sulla parete sinistra a lato dell’altare si trova il mausoleo di Azzone Visconti, opera del pisano Giovanni di Balduccio. Dirimpetto al mausoleo di Azzone, dal lato opposto dell'altare, é una tela con San Carlo Borromeo in gloria di Giovan Battista Crespi detto il Cerano.



Santuario di San Bernardino alle Ossa in Milano
Le prime origini risalgono al secolo XIII. Nel 1145 venne edificato un ospedale poco discosto dalla basilica di S. Stefano presso l’attuale via Brolo. Davanti alla basilica fu costruito un cimitero per seppellirvi coloro che morivano in questo ospedale. Nel 1210 venne eretta una camera per riunirvi le ossa esumate dal cimitero stesso. Nel 1268 il Priore e i Fratelli che reggevano l’ospedale, fecero edificare vicino all’Ossario una piccola chiesa. Nel 1340 una confraternita laica, detta dei Disciplini, ottenne di poter costruire sopra la chiesetta un Oratorio per compiere le funzioni prescritte dal pio Sodalizio e per custodire l’Ossario e la sottostante piccola chiesa, alla quale aggiunse il nuovo patrono S. Bernardino da Siena.


La confraternita fece affrescare da Sebastiano Ricci la cupola ed i pennacchi. Nella volta a forma di tazza sono dipinte le anime purganti che ascendono alla gloria del Paradiso. Le pareti interne dell'edificio a pianta quadrata sono ricoperte da teschi e ossa che si trovavano nell’antico Ossario assieme a quelle che vennero esumate dai cimiteri soppressi.



Cà Granda - Università degli Studi di Milano
L’Università degli Studi di Milano ha sede nell’edificio dell’antico "Spedale di Poveri" voluto da Francesco Sforza duca di Milano e da sua moglie Bianca Maria Visconti (sec. XV) ". La prima pietra fu posta solennemente il 12 aprile 1456. L’Ospedale, chiamato familiarmente "la Ca’ Granda", fu completato nell'Ottocento, grazie a lasciti e donazioni di cittadini milanesi. Fonte di introiti era anche uno speciale giubileo (la cosiddetta "Festa del Perdono") che si celebrava ogni due anni il 25 marzo, festa dell’Annunciata, sotto la cui protezione l'Ospedale era posto. Il progetto, affidato da Francesco Sforza all’architetto toscano Antonio Averlino detto il Filarete (1400-1469), fu da questi illustrato nel Trattato di Architettura quale esempio di architettura pubblica nel più ampio contesto di una città ideale, la Sforzinda, in cui era adombrata la Milano Sforzesca. Lo schema che sottende l’edificio é un rettangolo formato da dieci quadrati uguali, tra i quali si colloca in posizione centrale la Chiesa. Le parti laterali costituite da costruzioni con pianta a croce ("crociera") erano destinate ai malati.



Torre Velasca
Progettata e costruita tra il 1956 e il 1958 dalla Società Generale Immobiliare, sorge e svetta nel panorama cittadino, del quale é divenuta uno dei simboli più noti. Nel mezzo di questa zona si trova la Torre, progetto che può collegarsi alla rivoluzione formale battezzata Neoliberty, ma con accenni di Brutalismo e comunque facente parte del variegato esprimersi del Razionalismo italiano, che si pone in stretto rapporto col contesto milanese.




Basilica di San Nazaro in Brolo Milano (San Nazaro Maggiore)
La basilica, nota anche come basilica apostolorum, aveva una pianta a croce greca con bracci movimentati da absidiole sui lati, che trova riscontro solo nella chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli. Nella basilica si conservano, sotto l'altare, le reliquie degli apostoli portate dall'Oriente. Con il ritrovamento del corpo di Nazaro nel 397, si creò una nuova abside, in modo da creare un sacello per la sepoltura del Santo rivestito da marmi donati dalla nipote dell'imperatore Teodosio I. La copertura della chiesa era in capriate lignee e solo nel Medioevo, fu sostituita dalle volte a crociera e venne aggiunto il tiburio che sovrasta l'incrocio dei bracci. Durante il Rinascimento vi fu costruito il Mausoleo Trivulzio ad opera del Bramantino.

Nessun commento:

Posta un commento