lunedì 18 luglio 2011


19° RADUNO MONDIALE Citroen 2 CV




dal 27 al 31 luglio 2011




Si scaldano i motori per il 19mo raduno mondiale degli Amici della Citroen 2 CV, in programma dal 26 al 31 luglio in un'area di 60 ettari nel comune di Salbris, in Francia, nel Loir et Cher. Le oltre 5.300 preiscrizioni un vero record di partecipazioni, complice anche il fatto che la marca francese ha già fatto saèere che esporrà i 4 prototipi prebellici, oltre alla concept REVOLTe, city car compatta, lussuosa e tecnologica, la cui linea si ispira alla 2 CV.

Il modello più prodotto nella storia del marchio, la 2CV, si chiamava originariamente "progetto "TPV". Lanciato negli anni 30 si proponeva di "trasportare 4 persone e 50 kg di patate, alla velocità massima di 60 km/h". Il lancio, previsto per il 1939, fu rimandato a causa della guerra. Tutti i veicoli costruiti vennero distrutti, ad eccezione di 4 esemplari, tenuti nascosti per tutta la durata delle ostilità, e di un altro esemplare conservato dalla Società Michelin®. L'auto venne finalmente esposta al salone di Parigi del 1948. Il successo fu eccezionale, con 5.114.969 unità prodotte, di cui 1.246.335 in versione furgone, tra il 1948 e il 1990.

Il raduno Mondiale degli amici della 2 CV si svolge ogni 2 anni e l'edizione 2011 è stata definita "event of the year" dall'Amicale Citroën Internationale. Diversi club 2 CV francesi organizzeranno dei punti d'accoglienza alle frontiere per facilitare l'accesso e proporre eventualmente delle soluzioni di alloggio.


Citroen 2cv Story

Dopo la scomparsa del fondatore André Citroën (1935) e la conseguente acquisizione da parte della Michelin, Pierre-Jules Boulanger si trovava a dirigere la gloriosa azienda produttrice della Traction-Avant ed a fare i conti con la nuova richiesta di locomozione autonoma della classe media. Le automobili, in Francia, non erano da tempo una novità, ma il prezzo di acquisto dei modelli prodotti restava proibitivo per le tasche di agricoltori, artigiani, piccoli professionisti ed impiegati.

Probabilmente, anche la notizia dell'iniziativa presa da Mussolini (Fiat 500 - Topolino) per la motorizzazione di massa dell'Italia fascista, contribuiva a solleticare la grandeur francese ad una pronta risposta.

Nel maggio del 1936, Boulanger dà il via al programma T.P.V. (Très Petite Voiture), basandosi su alcuni studi di forma eseguiti l'anno precedente da Flaminio Bertoni. La direzione del progetto viene affidata allo stesso Bertoni per la parte estetica ed a André Lefèbvre per quella meccanica.

Le disposizioni di Boulanger sono semplici e, nel contempo, rivoluzionarie. La nuova vettura, di concezione particolarmente economica, dovrà essere in grado di trasportare "quattro passeggeri ed un sacco di patate a 60 chilometri all'ora con un consumo di tre litri per cento chilometri". Le sospensioni dovranno permettere l’attraversamento di un campo arato con un paniere di uova senza romperle e la vettura deve essere concepita in modo semplice per permettere ai contadini di utilizzarla. Boulanger pretese inoltre che fosse possibile entrare a bordo con il cappello in testa.

I prototipi del 1939 della Citroën 2CVAgli inizi del 1939 i primi due prototipi funzionanti sono pronti per essere esposti al Salone di Parigi, mentre inizia la produzione di 250 esemplari per le prove d’affinamento. Il conflitto mondiale interromperà il progetto T.P.V. che verrà ripreso nell’immediato dopoguerra.

Per inciso, la temuta prova di attraversamento del campo arato trasportando un paniere di uova venne davvero eseguita personalmente da Boulanger. La leggenda narra che il patron si mise alla guida della T.P.V., con tanto di cappello in testa, e fece un'andata e ritorno sulle zolle di un campo appena arato. Disceso dalla vettura controllò lo stato delle uova nel paniere e ne bevve anche una, forse al fine di controllare che non fossero uova falsificate.

2CV degli anni '80Conclusa la lunga parentesi bellica (durante la quale Boulanger aveva fatto "sparire" i prototipi demolendoli e nascondendone alcuni in un'azienda agricola), il cammino evolutivo della 2 CV riprende per arrivare ad essere esposta in forma definitiva al Salone di Parigi il 7 ottobre 1948. La 2 CV-A, nella sua primigenia livrea grigia voluta da Bertoni, viene presentata e descritta da un gongolante (con moderazione) Boulanger al meravigliato Vincent Auriol, primo Presidente della Quarta Repubblica francese.

L'accoglienza della stampa fu fredda ed in alcuni casi la 2CV fu addirittura derisa. Con grande scorno per i giornalisti invece, l'auto divenne ben presto un bestseller presso il ceto medio che poté anch'esso fruire di un mezzo di trasporto proprio.

Per avere un'idea del successo enorme riscosso dalla 2CV, basti pensare che, dopo pochi mesi dalla sua presentazione, si crearono liste d'attesa di ben tre anni e che, nel 1950, la produzione passò dalle originarie 4 a ben 400 unità al giorno.

Le principali attrattive della 2CV erano il prezzo d'acquisto (costava la metà di un Maggiolino), gli irrisori costi di gestione e la capacità di adattarsi a qualunque tipo di fondo stradale: grande tenuta di strada sull'asfalto e un eccellente comportamento sui percorsi accidentati. Le quattro porte, il tetto apribile ed il capiente bagagliaio, consentito dalla posizione anteriore del motore, le conferivano una versatilità veramente unica.

Nei successivi 42 anni ininterrotti di produzione la 2CV ha subito centinaia di piccoli aggiornamenti che non hanno però modificato la sostanza del progetto originale. Molte sono le automobili derivate dal progetto T.P.V. che vennero costruite per soddisfare le più svariate esigenze, come le Ami 6 e Ami 8, la Dyane e la Méhari. Quest'ultima venne utilizzata dalla Citroën per avviare l'ambizioso progetto F.A.F. (facile à fabriquer), finalizzato all'autonoma costruzione di automezzi nei paesi in via di sviluppo. Decine di piccole fabbriche vennero impiantate in tutto il mondo, come l'indocinese Dalat e l'Iraniana Baby-Brousse.

Vennero costruite anche diverse versioni speciali della 2CV, tra cui due coupé, denominate Dagonet e Bijou, una 2CV Sahara a trazione integrale e dotata di doppio motore (anteriore e posteriore), realizzata per l'esercito coloniale in Algeria e Marocco.

Il 25 febbraio 1987 lo storico stabilimento di Levallois viene chiuso dopo aver sfornato 2.790.472 Citroën 2CV. La produzione continuerà in Portogallo fino alle ore 16.00 del 27 luglio 1990, quando l'ultima 2CV esce dallo stabilimento di Mangualde. I consuntivi delle unità prodotte di 2CV e derivate nelle varie fabbriche, sono da capogiro. Anche se i dati dei modelli FAF non sono conosciuti, si stima che le "figlie" del progetto T.P.V. siano state circa 10 milioni: 3.872.583 2CV berlina, 1.504.221 2CV Furgonetta, 1.443.583 Dyane, 1.840.159 Ami e 144.953 Mehari.

Fonte: Repubblica e Wikipadia



Nessun commento:

Posta un commento