venerdì 18 marzo 2011

Emergenza nucleare: dall’ambasciata Italiana a Tokyo


Emergenza nucleare e rischio sismico
Le operazioni di pompaggio con idranti mobili sul reattore numero 3 di Fukushima-I volte a fornire direttamente dall’esterno acqua alla piscina di stoccaggio del combustibile spento sembra aver avuto, almeno parzialmente, l’effetto sperato. Questa conclusione e’ supportata dall’osservazione di uscita di vapore dalla parte superiore del reattore.
Sembra che sia possibile irrorare di acqua dall’esterno ed alimentare cosi’ temporaneamente la piscina di stoccaggio degli elementi di combustibile, anche il reattore numero 4.

Nei reattori numero 1 e 2, l’acqua di mare viene pompata regolarmente nel sistema di raffreddamento e quindi si spera di mantenere la situazione sotto controllo, almeno per quanto riguarda questi due reattori.
Un ulteriore elemento positivo e’ rappresentato dai lavori per il ripristino dell’energia elettrica che potrebbe sostituire i generatori diesel che forniscono la potenza necessaria per mantenere il raffreddamento nei reattori 5 e 6 (che erano in ogni modo spenti per manutenzione al momento dell’incidente).
La potenza residua dovuta al calore di decadimento negli elementi di combustibile dovrebbe avere raggiunto ormai livelli abbastanza limitati (qualche megawatt), tale da poter essere dispersa in modo sempre piu’ efficiente.
La radioattivita’ ambientale rilevata a Tokyo non mostra nessuna variazione, sia nei dati ufficiali forniti dal MEXT che in quelli misurati direttamente dalla squadra italiana presente in Ambasciata. Non ci sono variazioni per quanto riguarda le condizioni e stime di rischio dovute all’attivita’ post-sismica.


Le previsioni meteorologiche
Nella giornata di oggi 18 marzo, i venti nella regione di Fukushima saranno deboli con prevalenza da nord-nord ovest, per girare in serata con provenienza prevalente da ovest allontanando verso il Pacifico nubi ed eventuali materiali radioattivi.

Dalla serata di domenica 20 marzo i venti potrebbero aumentare di intensita’ con provenienza prevalente da nord, causando potenziali rischi a prefetture prossime a Tokyo e alla stessa capitale.

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